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Giardino Comunale
La Villa comunale rappresenta il luogo di incontro e di svago per i cittadini di Tolfa; essa accoglie al proprio interno un anfiteatro per le manifestazioni artistiche e culturali e unāarea giochi per i bambini. La Villa Comunale ĆØ stata intitolata alla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia in segno di riconoscimento per lāencomiabile opera prestata in tutti questi anni da tale ente, che ha rappresentato una risposta certa ai bisogni, alle istanze e alle aspirazioni di crescita della comunitĆ tolfetana. La Villa comunale ĆØ anche teatro di numerose iniziative culturali e turistiche organizzate dallāAmministrazione comunale e dalle associazioni locali nellāambito dellāEstate Tolfetana.
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Storia
Le prime testimonianze storiche su Tolfa risalgono al IX secolo, periodo in cui iniziano a essere nominati i due centri di Tolfa Vecchia (il paese attuale) e Tolfa nuova (Tolfaccia). Finiti i tempi delle scorrerie dei saraceni, Tolfa Vecchia inizia ad avere un notevole sviluppo e quasi contemporaneamente si assiste alla decadenza di Tolfa Nuova. Il primo atto ufficiale scritto si ha nel 1201, anno in cui Tolfa viene sottomessa al controllo di Corneto. Successivamente, nel 1440, i fratelli Ludovico e Pietro, della famiglia dei Frangipane, acquistano il territorio di Tolfa e prendono possesso della rocca. Lāinsediamento medievale si sviluppa ai piedi della rocca ed ĆØ circondato dalle mura di cinta, probabilmente costruite dagli stessi Frangipane. Lāunica porta dāingresso, oramai distrutta, era costruita allāaltezza dellāoratorio del Crocifisso. Allāinterno delle mura ĆØ possibile visitare tuttora la chiesa di S. Egidio, successivamente ampliata, e il palazzo della Ragione āPalazzaccioā (vecchio palazzo comunale).
Punto cruciale nella storia di Tolfa ĆØ la scoperta dellāallume da parte di Giovanni di Castro, avvenuta attorno al 1460. Nel periodo medievale lāallume aveva un enorme valore, in quanto veniva lavorato e usato come fissatore delle tinte dei tessuti. Spesso veniva importato dallāOriente, territorio ricco di tale minerale. La scoperta dellāallume a Tolfa ebbe quindi delle conseguenze importanti. Lāintero territorio di Tolfa viene acquistato dalla Camera Apostolica e contestualmente inizia per il paese un ricco periodo di sviluppo economico, conseguente allāimpianto dellāindustria estrattiva.
Durante il XVI e XVII secolo, periodo di maggior prosperitĆ del paese, la cittĆ si amplia e si sviluppa su nuove direttrici. Prima verso lāattuale via dei Frangipane e successivamente lungo via Roma e via Annibal Caro, la strada più rappresentativa, dove si costruiscono i palazzi più ricchi ed eleganti, probabilmente appartenenti a famiglie nobili legate alla gestione delle miniere.
Agli appaltatori delle miniere si deve la costruzione di alcuni edifici sacri, come il santuario della Madonna della Sughera, costruito per volere di Agostino Chigi.
Allāinizio del secolo successivo XVII, la cittĆ fuori le mura supera in estensione la vecchia cittĆ contenuta allāinterno di esse. Conseguenza di questa espansione ĆØ la fondazione del convento dei Cappuccini (1622), della chiesa di S. Francesco, la costruzione dellāoratorio del Crocifisso (1644) e della chiesa di S. Antonio da Padova (1690). A questo periodo risale anche lāampliamento della chiesa collegiata di S. Egidio.
Verso la fine del XVII secolo comincia a diminuire la produzione dellāallume; durante il secolo successivo lāindustria continua a sopravvivere ma progressivamente perde dāimportanza. Le tecniche di estrazione non vengono rinnovate, i filoni si esauriscono e viene scoperto lāallume artificiale. Lāindustria di Tolfa scompare.
Nel corso degli ultimi secoli non ci sono stati cambiamenti importanti. Nel 1799, durante lāinsorgenza antifrancese, la rocca viene quasi distrutta e molti abitanti di Tolfa perdono la vita per difendere il proprio paese dalle truppe napoleoniche.
Storia
Le prime tracce dellāuomo sicure dei Monti della Tolfa risalgono allāetĆ neolitica (V millennio A.C.) come testimoniano i resti delle capanne di Monte Rovello e di Poggio La Pozza. Di particolare interesse ĆØ il ripostiglio dellāetĆ del bronzo (II mill) scoperto nel 1880 alle coste del marano e contenente circa dieci oggetti in bronzo, vari utensili (coppe, uncini e asce) e gioielli (anelli, collane e spille).
Attualmente i materiali del ripostiglio sono conservati nel museo preistorico etnografico Luigi Pigorini di Roma. Numerose sono le testimonianze del periodo proto villanoviano caratterizzato da tombe a cassa, rivestite da lastroni di pietra o pozzetti scavati nel banco di tufo con allāinterno i vasi contenenti le ossa del defunto ed i relativi oggetti di corredo. Tracce di villaggi e sepolcreti contribuiscono a delineare la fitta rete abitativa della valle del Mignone in questāepoca. Le presenze etrusche nella zona sono le più considerevoli dal punto di vista archeologico. Le principali necropoli sono localizzate nei siti del Ferrone e di Pian della Conserva, Pian Cisterna e Pian dei Santi. Inoltre, piccoli nuclei abitativi si riconoscono sulle alture di monte S. Angelo, Pantanelle, Tor Cimina ed anche sulla Tolfa attuale. I villaggi etruschi molto probabilmente continuarono a sussistere anche durante lāepoca romana, come ben testimoniano frammenti ceramici, resti edilizi, lapidi e monete di etĆ imperiale. Interessante e suggestivo ĆØ il tempio etrusco-romano di Grasceta dei Cavallari, posto sulla grande arteria che metteva in comunicazione i territori dellāantica Caere con quelli di Tarquinia. Per quanto concerne lāepoca romana, il territorio di Tolfa risulta costellato da ville rustiche e residenziali che hanno restituito importanti mosaici, affreschi e stucchi, come la villa di Pian de Santi e la villa di Poggio Smerdarolo.
La zona di Tolfa sopravvisse anche alla difficile situazione politico-economica venutasi a creare alla caduta dellāimpero romano. Con molta probabilitĆ il territorio tolfetano continuò ad essere popolato.
Passando allāepoca medievale, un cimitero individuato nella zona di Costa Lombarda, insieme ad altri toponimi come Bardone, Rota e alla devozione per S. Michele Arcangelo, fanno ipotizzare una presenza longobarda dalle nostre parti.
Di notevole interesse risulta lāabbazia benedettina di Monte Piantangeli, posta sullāomonimo monte in posizione strategica controllando la valle del Mignone e le vie dāaccesso ai territori viterbesi. Il complesso di Monte Piantangeli, oltre a racchiudere la chiesa e al convento, prevedeva anche un ampio villaggio alle proprie dipendenze, collocandosi allāinterno del sistema delle abbazie fortificate. Pregevoli capitelli scolpiti nella pietra locale rappresentano per iconografia e modo di realizzazione, un unicum nel panorama del romanico laziale. Gli elementi di scultura architettonica sono conservati al Museo Civico di Tolfa.
Storia
I Monti della Tolfa, un insieme di rilievi collinari dal profilo delicato e di modesta altitudine, si estendono dal basso Viterbese fino alla costa tirrenica. Il territorio dei comuni di Tolfa e Allumiere ne costituisce il nucleo centrale. Verso nord il comprensorio tolfetano ĆØ delimitato dal corso del fiume Mignone, che nasce alle pendici nord-occidentali dei Monti Sabatini e sfocia nel Mar Tirreno a sud delle Saline di Tarquinia.
Ciò che seduce non è solamente il fascino ambiguo di questa terra, sono i borghi, che parlano di storia e di antiche tradizioni, è la presenza di essenze botani¬che di ogni tipo, sono le ampie distese aperte, è la ricchezza mi¬neralogica di questa terra vulcanica che si offre con rarità uniche al mondo.
La presenza di molta acqua e il clima favorevole hanno consentito la cre¬scita di enormi foreste interrotte da estese pianure; le dorsali dei monti sono ricoper¬te da fitti boschi e una grande varietà di ani¬mali, di piante e di fiori, trovano l'ambiente ideale per creare un sistema naturale in equilibrio.
Per questo gran parte del territorio dei Monti della Tolfa ĆØ stato identificato e designato come Zona a Protezione Speciale (ZPS) e proposta come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva āHabitatā dalla Regione Lazio. Eā quindi entrato a far parte della Rete Natura 2000, la rete paneuropea di siti gestiti per la conservazione della biodiversitĆ .
La fase geologica che più ha interessato l'area di Tolfa ĆØ stata caratterizzata da un'attivitĆ vulcanica a carattere prevalentemente effusivo, con emissione di lave acide che fuoriuscivano lentamente infiltrandosi nelle rocce sovrastanti. Questo ha dato vita a un paesaggio aspro e impervio, contrastante con le dolci colline sedimentarie adiacenti. Bellissimo esempio ĆØ il domo sul quale sorge lāabitato di Tolfa. La natura vulcanica di questa terra appa¬re evidente anche di fronte agli imponenti scavi minerari, ormai abbandonati. Minerali metallici, alunite e la pietra paesina sono alcuni tra i prodotti sfruttati sin dai tempi antichi. Dal belvedere di Tolfa si può ammirare la Valle del fiume Mignone, vedendo la quale appare evidente il con¬trasto tre le diverse forme dei rilievi.
La peculiare posizione geografica dei Monti della Tolfa ha dato origine a una grande varietĆ di ambienti e ha contribuito alla presenza di una vegetazione ricca e variegata. Lecci, sughere, faggi, agrifogli, erica, alberi di Giuda, biancospini e ginepri formano il composito paesaggio vegetazionale, che rende particolare e affascinante il nostro territorio.
Una delle più grandi ricchezze naturali dei Monti della Tolfa è rappresentata proprio dai suoi estesi e magnifici boschi, in cui si può camminare per ore in solitudine, e che occupano circa la metà del territorio.
Di grande interesse sono la faggeta di Allumiere (il "Faggeto") e lāesteso querceto a roverella tra Poggio Vivo e Monte Piantangeli.
In primavera stupende fioriture colorano il sottobosco. Il bucaneve, che com¬pare al primo sole post-invernale, il gla¬diolo dei boschi, le deli¬cate viola bianca e viola silvestre sono solo alcuni dei nu¬merosi fiori che popolano le cerrete tolfetane.
Fiore allāocchiello della flora tolfetana sono le orchidee. Con quindici generi e trentotto specie, questo territorio ĆØ, infatti, una delle zone più ricche di orchidee in Italia.
Meta di bird-watchers europei, il territorio dei Monti della Tolfa costituisce inoltre una delle zone di maggior interesse ornitologico del Lazio. La vicinanza strategica alla costa, la presenza della fauna selvatica e la bassa densitĆ antropica hanno contribuito alla presenza di un vero e proprio āparadisoā ornitologico.
Uno degli elementi faunistici più interessanti è senza dubbio la presenza di rapaci, che sorvolano indisturbati il territorio tolfetano.
Percorrendo le diverse strade che portano al paese, non passano di certo inosservati, disseminati qua e lĆ , cavalli e bovini che da secoli pascolano liberamente allo stato brado. Il bovino maremmano deriva dallāUro, originario dellāAsia centrale, che in queste zone ha assunto le caratteristiche della razza maremmana giĆ dallāepoca proto villanoviana. Il bovino maremmano presenta una mole molto robusta, un mantello sui colori del grigio, lunghe corna, un corpo massiccio e un ampio torace. Lāimponenza fisica del bovino maremmano si ĆØ sviluppata in seguito alla necessitĆ di sopravvivere nellāimpervio territorio tolfetano. Come le vacche, anche i cavalli pascolano liberamente nelle radure dei Monti della Tolfa. Più piccolo di statura rispetto a quello maremmano, di colore scuro e con una muscolatura forte e robusta, il cavallo tolfetano ha sviluppato straordinarie doti di resistenza fisica e longevitĆ .
Vacche e cavalli vivono da sempre un legame atavico con i butteri, simbolo di una radicata tradizione che si tenta ancora oggi di preservare. Il buttero era lāuomo a cavallo della Maremma, che, provvisto di cosciali di pelle e stivali, montava in sella per prendersi cura del bestiame, per provvedere al loro sostentamento, alla merca (marchiatura a fuoco), ai controlli medici. La presenza dei butteri rifletteva le esigenze di un mondo contadino, nel quale uomo, animale e natura vivevano in unāarmonica simbiosi. Oggi, anche se la figura del buttero ĆØ meno presente rispetto al passato, lāallevamento di bovini e cavalli ĆØ ancora un elemento cardine della cultura ed economia tolfetana. La figura del buttero ĆØ ancora mantenuta viva grazie anche a degli eventi, come il Torneo dei Butteri, attraverso i quali si rivivono le attivitĆ principali, come la cattura del vitello con la ālacciaraā e si mantiene viva lāidentitĆ di una comunitĆ dalla forte componente tradizionale agricola e pastorale.
Storia
Artigianato
Lāartigianato tolfetano rappresenta un modo di vivere e di produrre in maniera semplice e sapiente. Numerose sono le attivitĆ artigianali presenti a Tolfa, ma quella che la caratterizza maggiormente ĆØ la lavorazione del cuoio. Tra i tanti oggetti realizzati in cuoio (selle, la bardella maremmana, i finimenti per cavalli e accessori per lāequitazione) un posto dāonore spetta alla famosa ācatanaā.
Secondo i dati storici, fu un tal maestro Stefano che nel 1575 diede forte impulso alla lavorazione delle pelli e forse fu il creatore della borsa. La famosa catana, divenuta borsa alla moda negli anni Settanta, in passato rappresentava il tascapane adoperato dal buttero tolfetano quando andava āforaā (cioĆØ in campagna per diversi giorni). La catana nella tradizione contadina di Tolfa costituiva un elemento indispensabile per la vita quotidiana, resistente e capiente, essenzialmente serviva per contenere tutti gli ingredienti necessari alla preparazione dellāacquacotta.
Gusto
La tradizione di impiegare piante spontanee a scopo alimentare ĆØ molto antica. Il sapiente utilizzo di queste piante, tramandato dalle persone anziane, ĆØ ancora vivo nei Monti della Tolfa. La cucina locale utilizza i prodotti del territorio come il grano duro, le erbe spontanee, i funghi, i tartufi, le lumache e le carni bovine, equine e suine che vivono allo stato brado. Anche i dolci sono realizzati utilizzando prodotti locali come castagne, miele e uva passa.
Il piatto più caro e amato della tradizione ĆØ lāacquacotta, pietanza tolfetana per eccellenza. Anche se il modo di cucinare ĆØ sempre lo stesso (sul fondo di una scodella vengono adagiate delle fette di pane su cui si versa ciò che ĆØ stato bollito in pentola), il gusto dellāacquacotta cambia con il mutare delle stagioni, poichĆ© vengono utilizzate esclusivamente verdure stagionali. Quasi a fine cottura si aggiunge un battuto di lardo, persa (maggiorana), aglio e peperoncino.
Altre varianti più āpovereā sono la mentucciata (zuppa di mentuccia con pane tolfetano raffermo, pomodoro, patate, cipolla e aglio) e la trista (pane raffermo, aglio, patate, cipolla, mentuccia e aringa).
Ovo sperso: zuppa di cipolle con pomodoro, olio, persa (maggiorana) e uova.
Ghighe alle erbe selvatiche: le ghighe (beghe, strozzapreti) sono una pasta fatta di acqua e farina, lasciata cuocere in padella con pomodoretti ed erbette selvatiche varie.
BaccalĆ in agrodolce: tipico delle feste natalizie, composto da baccalĆ , cipolla, uva passa, quarti di mela essiccati, prugne secche e peperoncino.
Frittata dāabboiele (tamaro = tamus communis l.): frittata con tale erba.
Biscotti di S. Egidio: biscotti tipici che vanno fatti lievitare a lungo.
Storia
Agriturismo Casale dell'Acqua Bianca
Strada Provinciale 3A, km. 15,600
Cell. 3474428450
Ristorante āDa Buzzicoā
Via Roma, 162
Tel. 0766 92811
Trattoria Pizzeria āDa Mariaā
Via del forno, 18
Tel. 0766 93724
Chiusura settimanale: GiovedƬ
Ristorante āLa Caballeraā
Via Roma, 188
Tel. 0766 92134
Chiusura settimanale: MartedƬ
Ristorante āLa Loggettaā
Via del Bagno, 9
Tel. 0766 92744
Chiusura settimanale: LunedƬ
Ristorante āLa Loggetta Piùā
Via Ulderico Fondi snc
Tel. 0766 93443
Chiusura settimanale: LunedƬ
Ristorante āVino ā Cucinaā
Via Roma, 110
Tel. 0766 92838
Chiusura settimanale: LunedƬ
Pizzeria āDallāAdrianaā
Via Roma, 154
Pizzeria āLa Nuova Roccaā
Via Roma, 81
Tel. 0766 940148
Pizzeria āLāOra della Pizzaā
Via Lizzera, 11/c
Cell. 334 3422138
Pizzeria āLa Spigaā
Piazza V. Veneto, 4
Tel. 0766 92898
Pizzeria āPizza .......E Non Soloā
Via Roma, 81
Tel. 0766 92352
Dove Dormire
Agriturismo - Fontana del Papa
Strada Santa Severa - Tolfa, km 18,300
Tel. 0766 93455
Agriturismo - La Concia
Strada Circonvallazione - Polveriera Concia Ragano - Tolfa
Cell. 347 1546047
Agriturismo - Le Ferriere
Via Edificio del Ferro snc
Tel. 0766 93521
B&B ā Atena
Via Brodolini, 1
Tel. 0766 92185
B&B - Residence āLa Loggetta Piùā
Via Ulderico Fondi snc
Tel. 0766 93443
B&B - La Pineta di Tolfa
Via Brodolini, 7
Tel. 0766 92329
B&B La Terrazza
Viale dāItalia, 74
Tel. 0766 92057 Cell. 338 7525242
Tolfa Hotel
Via Lizzera, 44
Tel. 0766 93286 Fax. 0766 92141
E-mail info@tolfahotel.it
Storia
UniversitĆ Agraria di Tolfa
Piazza Vittorio Veneto, 12 Secondo Piano
Tel. 0766.92007
Fax. 0766.949056
e-mail: unagraria@libero.it
Carabinieri, Stazione di Tolfa
Viale dāItalia, 146
Tel. 0766.92004
Fax:076692004
Corpo Forestale dello Stato
Viale dāItalia, 146
Tel. 0766.949000
Vigili Urbani
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Piazza Vittorio Veneto, 12 Pian terreno
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Farmacia Comunale
Via Roma, 69
Tel. 0766.92001
C.R.I. Sezione di Tolfa
Via Roma, 85
Tel. e Fax 0766.92184
e-mail cl.tolfa@cri.it
pec: cl.tolfa@pec.cri.it
Referente: Commissario Cri Sig. Francesco Maurelli
Ufficio Postale
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Tel. 0766.93726
Ospedale Pediatrico Bambin Gesù
Sede di Santa Marinella
Lungomare G. Marconi n. 36 00058 Santa Marinella
Telefono: 0766 5241
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