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La Macchina di Santa Rosa
Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è il più importante evento di carattere religioso della Città di Viterbo e si tiene, ogni anno, la notte del 3 settembre, alla vigilia della giornata in cui viene festeggiata la Santa Patrona della Città, S. Rosa da Viterbo.
La torre, alta circa trenta metri e cinquanta quintali di peso, impreziosita dalla luce di tante fiammelle, è Patrimonio immateriale dell’Umanità UNESCO e ogni anno viene fatta sfilare per le vie del centro storico da oltre 100 valorosi uomini, i Facchini di Santa Rosa.
Questa spettacolare manifestazione è dedicata alla Santa, che morì giovanissima nel 1251, ad appena diciotto anni, dopo aver offerto la sua vita a Dio e ai poveri della sua città. Questa fanciulla, fragile fisicamente ma forte nello spirito, dedicò la sua esistenza all’aiuto del prossimo e alla diffusione della fede cristiana. Sembrerebbe addirittura che la giovane Rosa difese le mura di Viterbo dall’assalto di Federico II, rimanendo ferita ad un braccio.
Le sue gesta e la sua forte devozione cristiana segnarono per sempre la storia della Città di Viterbo e dei viterbesi, che la proclameranno Santa ancor prima dei tardivi processi rinascimentali di canonizzazione a seguito della sua prematura morte, che avvenne il 6 marzo del 1251. Il suo corpo fu seppellito direttamente in terra nel cimitero della Chiesa di S. Maria del Poggio e lì rimase per otto anni, finché fu disseppellito in quanto l’immagine di Rosa continuava ad apparire nei sogni di Papa Alessandro IV e, con grande sorpresa, il corpo fu ritrovato incorrotto.
La tradizione del Trasporto nacque negli anni successivi al 1258 quando, per volere di Papa Alessandro IV, Rosa fu trasportata fino al Convento di S. Damiano. Da lì in poi, ogni anno, per ricordare la traslazione del suo corpo, il popolo viterbese ha ripetuto quella stessa processione trasportando l’immagine della Santa su un baldacchino che nel tempo ha assunto dimensioni sempre più colossali, fino ad arrivare all’attuale altezza e magnificenza.
Attualmente la salma si trova nel Monastero di Santa Rosa in un’urna vitrea ed è stata mantenuta solo con l’uso di cere protettive. Nel Trecento un incendio ne scurì l’aspetto senza però danneggiare il corpo e nel 1921 avvenne l’estrazione del cuore della Santa, che fu conservato in un reliquiario e viene portato in processione da alcuni facchini per il centro storico il 2 settembre.
L’eccezionalità della giovane Santa è stata ulteriormente confermata da una serie di studi effettuati sul suo corpo che hanno confermato che Rosa soffrisse di una grave malattia, la mancanza congenita dello sterno, che solitamente è legata ad una elevata mortalità infantile, la giovane invece visse fino ai diciotto anni.
Per celebrare questa importante figura religiosa ogni anno, la magica notte del 3 settembre, un’elegante e imponente struttura viene trasportata dai devoti Facchini che con forza, onore e grande volontà iniziano il loro percorso da Porta Romana e lo terminano al Santuario di Santa Rosa. La Macchina, illuminando le vie principali della Città di Viterbo, è estremamente suggestiva per chi la guarda e colpisce chiunque per la sua grandezza e solennità.
La Macchina viene cambiata ogni 5 anni su concorso dell’Amministrazione Comunale e il 2023 è l’ultimo anno di “Gloria”, opera ideata da Raffaele Ascenzi.

