A 2 chilometri dal centro abitato, nelle campagne di San Marzano di San Giuseppe, immerso nel paesaggio salentino, il trullo fortezza di Pizzichicchio è un luogo che racconta di un momento particolarmente complesso per l’intero Mezzogiorno.
Cosimo Mazzeo detto “Pizzichiccio” fu un ex soldato borbonico che combatté contro l’unificazione nazionale tra il 1860 e il 1864. Nacque a San Marzano nel 1837 e fu condannato a morte a Potenza nel 1864: fu uno dei tanti briganti che parteciparono alla guerra civile che si innescò nelle campagne dell’Italia meridionale durante il Risorgimento tra i difensori del vecchio ordine e i fautori del nuovo regno unitario.
Secondo la tradizione, da questo trullo guidò la guerriglia durante l’ultimo periodo del brigantaggio. La struttura è la tipica a forma tronco-conica dei trulli pugliesi, realizzati con blocchi di pietre a secco, senza l’uso di malta. La figura di Pizzichicchio, diventata poi una vera e propria leggenda popolare, è emblematica per un altro motivo: era di lingua arbëresch, cioè una varietà di italo-albanese parlata in alcuni comuni delle regioni meridionali, residuo di un’antica immigrazione risalente fino al medioevo.