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Area Archeologica
INTRODUZIONE
Nella zona sud esterna alle mura di Lavinium, sono localizzati due importanti monumenti: il c.d. Heroon di Enea ed il Santuario dei Tredici Altari.
Nel 1968 è stato scavato un tumulo che ha restituito due strutture, di cui la più antica è una tomba a cassone con ricco corredo funerario databile al II quarto del VII sec. a.C. Il tumulo è stato ristrutturato alla fine del IV sec. a.C. inserendo la seconda struttura, dotata di una facciata monumentale.
Per le sue caratteristiche il complesso è stato identificato con l’Heroon di Enea descritto da Dionigi di Alicarnasso.
Il vicino Santuario dei Tredici Altari è formato da una serie di altari di tufo orientati ad est, sorti in un arco di tempo che inizia dalla metà del VI sec. e si conclude nel III sec. a.C.
Notevole la quantità ed il tipo di offerte deposte (ceramiche di provenienza greca, bronzetti figurati, votivi anatomici in terracotta ecc.) che danno indicazioni significative sul rituale praticato nel santuario e sui contatti con le colonie greche dell’Italia meridionale.
A poca distanza si trova la chiesa di S. Maria delle Vigne, una piccola chiesa rurale del V sec. d.C. a pianta ottagonale con copertura a cupola e fondata su una precedente struttura romana.
HEROON DI ENEA
Nella zona meridionale esterna alle mura di Lavinium e lungo la strada che dal territorio dei Colli Albani andava verso la costa, le ricerche dell’Istituto di Topografia antica dell’Università di Roma “La Sapienza” hanno messo in luce nel 1968 un tumulo del diametro di 18 metri. Al sotto del tumulo sono state rinvenute due strutture diverse. La più antica è una sepoltura formata da una tomba a cassone che conteneva il corpo del defunto con alcuni oggetti personali. All’esterno della tomba era stato deposto il ricco corredo funerario, composto da vasi per il banchetto, armi, resti di un carro e databile nel complesso al secondo quarto del VII sec. a.C.
La sepoltura, per il tipo di struttura e per la ricchezza del corredo, potrebbe essere attribuita ad un personaggio di alto prestigio di Lavinium, di cui non è tramandato il nome nelle fonti ma a cui vengono tributati onori. Nel VI sec. a.C. il sepolcro venne riaperto e vi furono deposti un’anfora ed una brocca, probabilmente per una cerimonia di riconsacrazione in cui la tomba venne attribuita ad Indiges.
In una fase successiva, alla fine del IV sec. a.C., il tumulo venne ristrutturato inserendo la seconda struttura, che si presenta come una facciata monumentale costituita da una spazio aperto destinato alle offerte e da una cella inaccessibile chiusa da una falsa porta di tufo.
Per le sue caratteristiche il complesso è stato identificato con l’Heroon di Enea descritto da Dionigi di Alicarnasso, uno storico greco della fine del I sec. a.C. che probabilmente aveva visitato il monumento. Infatti egli narra della misteriosa scomparsa di Enea nelle acque del fiume Numico e della costruzione in suo onore di una tomba, che recava un’iscrizione di dedica al “dio padre indigete”: l’Heroon potrebbe essere quindi interpretato come il cenotafio del Pater Aeneas Indiges.
SANTUARIO DEI TREDICI ALTARI
A poca distanza dall’Heroon di Enea, in una piccola valle vicina ad una sorgente, sorse intorno alla metà del VI secolo a.C. un grande santuario noto come “santuario delle XIII are”.
Gli scavi condotti dall’Istituto di Topografia antica dell’Università di Roma “La Sapienza” hanno portato alla luce un’area sacra in cui sono stati rinvenuti anche un edificio con portico e due fornaci.
La testimonianza più monumentale del santuario è data proprio dai tredici altari, allineati da Nord a Sud e rivolti ad oriente, secondo influssi e schemi di origine greca. Il lungo allineamento delle are è il frutto di un lungo arco di tempo che inizia dalla metà del VI secolo e si conclude nel III sec. a.C. In origine esistevano soltanto le are XIII, la IX e l’VIII inferiori, che hanno lo stesso orientamento. Intorno alla metà del V secolo furono aggiunti altri altari, dal I al V, mentre nel IV sec. furono costruite ex novo, la VI e la VII ara, e in una fase successiva la X, XI e XII mentre subirono ricostruzioni la I e II e l’VIII. E’ solo a partire da questo periodo che l’insieme degli altari ebbe un aspetto unitario giungendo a misurare circa 50 m. di lunghezza.
La pianta degli altari è d’ispirazione greca (a forma di C), mentre l’alzato a sagome contrapposte è tipicamente laziale.
La quantità ed il tipo di offerte deposte (ceramiche di provenienza greca,bronzetti figurati, votivi anatomici in terracotta ecc.) sono notevoli e danno indicazioni significative sia sul rituale praticato nel santuario sia sui contatti con le colonie greche dell’Italia meridionale.
Il complesso sacrale potrebbe essere identificato come un santuario federale dei Latini, che avrebbero eretto gli altari in occasione della fondazione di colonie della Lega Latina oppure potrebbe essere legato al culto di Indiges (il dio capostipite), documentato nel vicino Heroon di Enea.
CHIESA DI S.MARIA DELLE VIGNE
Conosciuta anche come “la Madonnella”, la chiesetta rurale è costruita presumibilmente nel V secolo su un precedente manufatto di epoca romana utilizzando materiale di reimpiego. L’edificio è a pianta ottagonale, orientato a N/N0, coperto da una cupola e preceduto da un atrio scoperto. Questo comunica con l’aula per mezzo di una porta posta a N0. L’interno è illuminato da due finestre che si aprono sui lati est ed ovest. L’edificio risulta notevolmente interrato rispetto al piano di campagna (circa m. 1,5). Una cornice di mattoncini triangolari disposti a dente di sega segna l’inizio della cupola, a 8 spicchi come la pianta dell’edificio. All’interno, di fronte all’entrata, è situato l’altare in muratura che si sviluppa lateralmente con due mensole di marmo ed è sormontato da due ripiani a gradino. Le pareti e la volta sono evidenziate da riquadrature e cornici nelle quali sono ancora visibili tracce di affreschi.
La chiesa è stata messa in relazione con un passo del Liber Pontificalis in cui è riportato che Papa Gelasio (492-496) “costruì poi la basilica di Santa Maria sulla via Laurentina, nel fondo Crispini, al XX miglio dall’Urbe”.
L’assenza nel passo di riferimenti al centro di Lavinio potrebbe far pensare che intorno a questa data il centro fosse decaduto e vi fosse solo un piccolo nucleo abitato intorno alla chiesetta. L’indicazione della chiesetta come pertinente al “fundus Crispinis” si ricollega poi alla famiglia di L. Bruttius Quintius Crispinus console nel 187 d.C. e della sorella Crispina che nel 177 sposò l’imperatore Commodo e che era attestata nella zona sin dai primi del II secolo d.C.
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Luglio-Agosto-Settembre
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Informazioni
Tor Maggiore (Great Tower)
www.latiumvetus.it - associazionelatiumvetus@gmail.com
Pomezia: Centro Storico (Historical Center)
www.comune.pomezia.rm.it - cultura@comune.pomezia.rm.it
Cimitero Militare Germanico
(German War Cemetery)
www.volksbund.de - info@volksbund.de
Museo Civico Archeologico "Lavinium”
("Lavinium"Civic Archaeological Museum)
www.museopomezia.it - www.culturalazio.it/musei/pomezia/ - museo.lavinium@yahoo.it - museo.lavinium@comune.pomezia.rm.it
Borgo Di Pratica Di Mare
Area Archeologica Di Pratica Di Mare
www.museopomezia.it - www.culturalazio.it/musei/pomezia/ - museo.lavinium@yahoo.it - museo.lavinium@comune.pomezia.rm.it - www.comune.pomezia.rm.it
Sughera Monumentale Del Giardino Comunale "Petrucci"
(Monumental Cork-Tree Of The City Garden "Petrucci")
www.comune.pomezia.rm.it
Comune Centralino:
06/911461
Comune-Ufficio Cultura:
06/91146478
Museo Civico Archeologico Lavinium:
06/91984744
Protezione Civile:
06/91146255
Carabinieri Pomezia:
06/9162881; 06/91628859
Carabinieri Torvaianica:
06/9157009; 06/9172439
Guardia di Finanza Pomezia:
06/91601189
Vigili Ufficio Locale Marittimo di Torvaianica:
06/9155395
Vigili del fuoco:
115
Guardia di Finanza Pomezia:
0691601189
Ufficio Locale Marittimo di Torvaianica:
069155395
Polizia di Stato - Distaccamento di Torvaianica:
06.5636011
Centralino Vigili Urbani:
06/9100586
Farmacia Albertazzi Paola:
06/9108273
Farmacia Santoni Silvia:
06/91602670
Farmacia Ziaco Maria Pia:
06/9112100; 06/9112767
Farmacie Comunali di Pomezia:
06/9111367; 06/9120313; 06/9145078
Farmacie Comunali di Torvaianica:
06/9158945; 06/91903854
Farmacia Internazionale Santoni Franco:
06/9174424
Farmacia Turco Stefano:
06/9155555
Guardia Medica Notturna e Festiva:
069882366; 069888302
Ambulanza Pomezia:
118
Crediti
Crediti
Testi in italiano a cura di:
Claudia Montano (per i beni culturali storici, architettonici, museali e demoetnoantropologici legati al secolo Novecento), Alessandro Conte, Gloria Galante, Mara Iachetta, Francesca Marino (per la parte storico-archeologica); Giovanni Mattias (per la parte naturalistica).
Traduzioni in inglese a cura di:
Sabina Basile e Gloria Galante; Giacomo Castro (traduzione Tor Maggiore).
Contributi fotografici:
Nucleo Architettonico Aulico di Fondazione - Centro Storico di Pomezia: MCPLab900.
Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento: MCPLab900.
Cimitero Militare Germanico: MCPLab900.
Torvajanica: MCPLab900.
Torre del Vajanico: MCPLab900.
La Civiltà Marinara di Torvajanica: MCPLab900.
Tor Maggiore: Fondo storico proloco Pomezia, Associazione Culturale Latium Vetus.
Museo Civico Archeologico "Lavinium": Archivio Museo Lavinium (M. Benedetti 2008).
Borgo di Pratica di Mare: Archivio Museo Lavinium (M. Benedetti 2008), foto storica - Ashby 1900, foto aerea - G. Graziani.
Area Archeologica d Pratica di Mare: Archivio Museo Lavinium, F. Graziani (SBAL), Ricostruzione Heroon di C.F. Giuliani.
Villa Romana di Via Siviglia: Archivio Museo Lavinium, planimetria F. Graziani (SBAL), foto affresco S.Trappolini.
Santuario Sol Indiges: A.M. Jaja.
Itinerario Naturalistico: G. Mattias.
Bibliografia
Contributi bibliografici:
Nucleo Architettonico Aulico di Fondazione (Centro Storico di Pomezia).
- MONTANO (a cura di) Piano Del Colore del Centro Storico di Pomezia. Studi Storici e Demoetnoantropologici, Palombi Editori, Roma 2008.
Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento
- MONTANO (a cura di) Le Mani della Terra – I Valori del Mare. Pomezia e Torvajanica nella visione pittorica di Olga Silivanchyk, in il Museo Città di Pomezia compie un anno, Gangemi Editori, 2020
- MONTANO (a cura di) materiale informativo sul Museo cartaceo e digitale.
Cimitero Militare Germanico
Depliant informativo a cura del Cimitero Militare Germanico.
Torvajanica
- MONTANO (a cura di) La Civiltà Marinara di Torvajanica. Studi Storici e Demoetnoantropologici, Palombi Editori, Roma 2011.
- MONTANO (a cura di) CORRENTI COSTIERE. Pio Schiano Moriello Storia di un Marinaio di Salvataggio, Palombi Editori, Roma 2019.
Torre del Vajanico
- MONTANO – R. DI GESù (a cura di) Viaggio nella Memoria. Da Minturno a Torvajanica sulla rotta dei Pescatori, Palombi Editori, Roma 2011.
- CERFOLLI, La Torre del Vajanico, in AA.VV., Torvajanica. Uno scorcio sulle origini, Roma 2001.
LAZZERI, Torvajanica, una Storia, in AA.VV., Torvajanica. Uno scorcio sulle origini, Roma 2001.
AUTORI VARI (a cura di) I Quaderni di Pomezia, Vol II il Paesaggio e la Storia. Dalle grandi ville romane alle tenute feudali, Comune di Pomezia.
La Civiltà Marinara di Torvajanica
- MONTANO (a cura di) La Civiltà Marinara di Torvajanica. Studi Storici e Demoetnoantropologici, Palombi Editori, Roma 2011.
- MONTANO – R. DI GESù (a cura di) Viaggio Nella Memoria. Da Minturno a Torvajanica sulla rotta dei Pescatori, Palombi Editori, Roma 2011.
- MONTANO (a cura di) CORRENTI COSTIERE. Pio Schiano Moriello Storia di un Marinaio di Salvataggio, Palombi Editori, Roma 2019.
Tor Maggiore
G.M. DE ROSSI, Torri medievali della Campagna Romana, Roma 1981.
L. SPERA, Via Ardeatina, Roma 2002.
Museo Civico Archeologico Lavinium
F. AVILIA, M.L. BRUTO, Guida al museo Archeologico Lavinium - Hic Domus Aeneas, Roma 2006.
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Borgo di Pratica di Mare (Acropoli Antica Lavinium)
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A. NIBBY, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma, Roma 1837.
G.B. TROVALUSCI, Lavinium - Pratica di mare, Marino Laziale 1928.
Area Archeologica di Pratica di Mare e S. Maria delle Vigne
F. CASTAGNOLI, Lavinium I. Topografia generale, fonti e storie delle ricerche, Roma 1972.
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AUTORI VARI (a cura di), Enea nel Lazio. Archeologia e mito, catalogo della mostra, Roma Palazzo dei Conservatori, 22 settembre - 31 dicembre 1981, Fratelli Palombi Editori, Roma 1981.
M. FENELLI, Gli scavi dell'Università di Roma "La Sapienza", in E. MARRONI (a cura di), Sacra Nominis Latini. I Santuari del Lazio arcaico e repubblicano, Atti del Convegno Internazionale, Roma, Palazzo Massimo, 19-21 febbraio 2009, Napoli 2012.
S. PANELLA, Nuovi rinvenimenti nell'area archeologica c.d. Delle Tredici Are nel territorio dell'antica Lavinium, in E. MARRONI (a cura di), Sacra Nominis Latini. I Santuari del Lazio arcaico e repubblicano, Atti del Convegno Internazionale, Roma, Palazzo Massimo, 19-21 febbraio 2009, Napoli 2012.
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Villa Romana di Via Siviglia
S. PANELLA, F. AVILIA, Il territorio dell'antica Lavinium. Nuovi spunti di ricerca
Santuario Sol Indiges
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Geosito di Pratica di Mare (Cava Tacconi)
L. CASTO, F. ZARLENGA, I beni culturali a carattere geologico del Lazio. Il distretto vulcanico di Albano, ENEA/Regione Lazio 1996, pp. 130-133.
Dune di Campo Ascolano
D. RIZZELLI (a cura di), Le dune di Campo Ascolano, Quaderno di educazione ambientale dell'associazione Fare Verde di Pomezia, s.d.
Scopri il sito turistico di Pomezia e Torvajanica

Il progetto è stato realizzato dal Comune di Pomezia grazie al contributo economico concesso dal Consiglio regionale del Lazio per il progetto presentato nell'ambito dell'Avviso Pubblico per i Comuni della Regione Lazio (determinazione del Segretario Generale della Regione Lazio n. 743 del 5/11/2013)
Si ringrazia la Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio.
