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Teatro Mancinelli
Orvieto, città dalle numerose meraviglie architettoniche e paesaggistiche, racconta una lunga storia anche dal punto di vista delle rappresentazioni teatrali che affondano le loro origini all’epoca medievale. Seguirono le Accademie che si esibivano nel Palazzo del Capitano del Popolo fino a quando, nel 1838, un gruppo di azionisti orvietani si unì al fine di edificare a proprie spese il nuovo teatro della città: il teatro Mancinelli.
Affidata al celebre architetto romano Virginio Vespignani, la struttura architettonica in pieno stile neoclassico fu completata nel 1863 e il 1 maggio 1866 la città vide finalmente uscire il manifesto della sua prima stagione teatrale.
Nella hall le tre Muse ispiratrici e protettrici delle arti, alle quali inizialmente il teatro fu dedicato – Talia, Melpomene ed Euterpe, invitano ad entrare per assistere ad uno spettacolo senza tempo. La prima opera messa in scena fu “La Favorita” di Gaetano Donizzetti. Era il 19 maggio 1866.
Entrando in platea e alzando gli occhi al soffitto ci si trova di fronte a un sorprendente gioco di colori, forme e figure in armonia con l’elegante “Danza delle Ore” al centro del plafond. Le decorazioni furono eseguite dal perugino Annibale Angelini e dal giovanissimo artista romano Cesare Fracassini.
Opera del Fracassini è anche la decorazione pittorica del Sipario Storico, eseguita in soli 40 giorni e raffigurante la cacciata dei Goti da Orvieto ad opera del Generale Belisario avvenuta nel 535 d.C.
Due scalinate diametralmente opposte conducono invece ai quattro ordini di palchi. Lungo il percorso è possibile ammirare su un lato i busti del Vespignani e del Fracassini, sull’altro i busti dei fratelli Luigi e Marino Mancinelli, entrambi direttori e compositori orvietani famosi in tutto il Mondo, ai quali nel 1922 fu dedicato il teatro di Orvieto.
L’edificio raggiunge il culmine della sua eleganza nelle tre sale interamente affrescate al terzo piano o piano nobile: il foyer al centro, la sala blu e la sala gialla ai lati, così chiamate per il colore delle pareti. Un tempo sala di ristoro e svago delle famiglie aristocratiche ospita oggi convegni, concerti, spettacoli particolari e matrimoni.
Alla fine del secolo scorso il teatro era in pessime condizioni, le pitture erano fortemente danneggiate e il grave stato delle casse armoniche ne comprometteva l’acustica.
I lavori di restauro ebbero inizio nel 1991 e terminarono dopo due anni.
Nel 1993 il Teatro Mancinelli veniva finalmente restituito alla città nel pieno del suo splendore e da allora accoglie un pubblico vario e partecipe.
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