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Chiesa di San Carlo

    

Costruita nel XVII secolo con pietra locale, poi rivestita di intonaco rosa, secondo i canoni estetici dell’architettura popolare sarda. La facciata è molto semplice, così come il campanile. La pianta presenta una navata rettangolare che termina con un’abside. Il soffitto è voltato a botte. All’interno del tempio, sulla destra vi è la tomba di Francesco Ciusa, con una copia in bronzo del suo capolavoro La Madre dell’Ucciso. Nel presbiterio si trova il tabernacolo in legno del XVII secolo. Alcuni testi antichi riferiscono che la chiesa fosse gestita da un gruppo laico che teneva preghiere comunitarie, partecipava ai riti della Settimana Santa e accompagnava il corteo funebre in cimitero. Il sepolcro di Ciusa è sovrastato dalla nicchia con la statua lignea della madonna addolorata, dove son visibili decorazioni pittoriche di tipo geometrico, probabilmente già presenti nello scavo delle nicchie. Una nicchia priva di ornamenti ospita la statua di Sant’Antonio da Padova. L’area presbiterale presenta tre nicchie sovrastanti il tabernacolo, che ospitano le statue di San Carlo Borromeo, la Madonna Immacolata e il Sacro Cuore di Gesù.

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