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Una particolare iconografia: Sant’Antonio di Padova

  

L’iconografia di sant’Antonio di Padova risulta variata rispetto alla formulazione divenuta ormai usuale (con il giglio e il Bambino) come anche nei confronti dell’immagine primitiva (con la Croce e il Vangelo, accostabile a Francesco d’Assisi). Di quest’ultima rappresentazione resta solamente la Croce astile, tenuta dal Santo con la mano sinistra, mentre nella destra egli regge una lampada con la quale scaccia un essere mostruoso – un leone cornuto, tipica raffigurazione del demonio – che si nasconde dietro la sua veste. Tali attributi potrebbero far pensare alla figura di sant’Antonio Abate ma questo modo di rappresentare Antonio di Padova, con la lampada e soprattutto con la fiamma, è invece tipica del XV secolo, soprattutto nell’Italia centrale. Antonio viene presentato come vincitore sul demonio, che egli allontana da sé con la Luce Divina sprigionata dalla lanterna e con la Croce; la scena ci ricorda la pia esortazione popolare, derivante da un miracolo del Santo patavino, che recita: “Ecce Crucem Domini, fugite partes adversae”.

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