Immersa nella campagna, a pochi chilometri di distanza dal centro di Fragagnano, una piccola cappella rurale interrompe il ritmo creato dalla presenza degli alberi d’ulivo e diventa testimonianza della devozione popolare. Sui muri interni della piccola edicola sono presenti tracce di affreschi danneggiati, tra i quali è ancora riconoscibile la rappresentazione della natività.
Percorrendo le stradine rurali si possono identificare gli elementi che raccontano l’identità del territorio: in primo luogo l’importanza della pietra, caratteristica fondamentale dell’intera regione, che qui diventa protagonista. Accanto alla cappella si apre, infatti, l’ingresso ad un antico frantoio ipogeo scavato nella pietra calcarea locale e ormai abbandonato da tempo: qui si produceva l’olio d’oliva, che per secoli è stato il principale prodotto dell’economia dell’antica Terra d’Otranto. Proprio vicino alla cappella e al frantoio sono presenti piccole cave con blocchi abbandonati e i segni delle operazioni di estrazione della calcarenite. Proprio questo elemento dà il nome alla località: “tagghiatedde” nel dialetto locale si riferisce alla pietra tagliata.