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I Fiori del Male

La libreria gratuita di Orvieto vi propone questo capolavoro di Charles Boudelaire 

I Fiori del Male (Les Fleurs du mal) è la più famosa e discussa raccolta lirica del poliedrico poeta francese Charles Baudelaire. La prima edizione della raccolta del 1857 suscitò grande scalpore nella Francia di metà Ottocento, che considerava alcuni temi affrontati nelle poesie scabrosi e indecenti.
Il poeta venne processato per oltraggio al pudore, costringendo l’editore ad eliminare le 6 liriche accusate, così nel 1861 arrivò la seconda edizione de I Fiori del Male, rivisitata con aggiunta di 35 nuove poesie.

Opera fondamentale non solo per la poesia francese dell’Ottocento ma anche per buona parte della poesia del Novecento, tanto che Baudelaire è spesso indicato come il primo poeta “moderno”, una commistione tra Romanticismo ottocentesco e avanguardie novecentesche come Decadentismo, Simbolismo e Modernismo. Il lirismo aulico e i cupi scenari surreali, traducono Baudelaire nello stereotipo del poeta maledetto: chiuso in se stesso, schiavo dei piaceri della carne e dei vizi quali alcol e droghe, ma al tempo stesso capace di tradurre questa sua condizione di sofferenza infinita attraverso l’arte.

Questo male di vivere, causato dalla moderna società e dalla metropoli ottocentesca, viene tradotto perfettamente con il concetto di Spleen, complesso sentimento di noia, disgusto e malinconia. Qualcosa di indefinito e indefinibile che costituisce una malattia esistenziale di molti poeti romantici prima e decadenti poi, che emerge per descrivere gli scenari urbani della Parigi del XIX secolo, “prigione” di Baudelaire, dove convivono ricchezza e miseria, bellezza e degrado, gioia e dolore.

I Fiori del Male sono il modo in cui il poeta cerca di liberarsi dal male di vivere, dall’autodistruzione che si infliggeva, perché solo attraverso l’arte si può arrivare alla salvezza, ma solo attraverso la morte che Baudelaire sceglierà di ribellarsi al mondo.

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