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Santuario Superiore di Santa Lucia e cripta ipogea

  

La cosiddetta “Fabbrica di Santa Lucia” è un luogo mistico e affascinante dove si intrecciano storia e leggenda in un processo di stratificazione ben visibile nella struttura. Consta di tre elementi: la cripta è in posizione intermedia tra il Santuario inferiore del 1500 e quello superiore (anni 1700 – 1804).
Qui molti fedeli chiedono la guarigione alla martire: bagnano la mano nell’acqua considerata miracolosa e si sfregano gli occhi. Al di sotto della cripta, a 9 metri di profondità, sgorga infatti una fonte, che la leggenda vuole legata a Santa Lucia.
Secondo la tradizione popolare, tutto ebbe inizio nel 1089: il generale bizantino Maniace trasferì le spoglie di Lucia da Siracusa a Costantinopoli per donarle all’imperatrice Teodosia e durante il viaggio si fermò in questa zona. Regalò a dei monaci alcune reliquie e da quel momento iniziò il culto della santa nella cripta.
Secondo la leggenda, il Santuario inferiore fu realizzato nel 1500 dopo un evento miracoloso: un pastore ritrovò un quadro della santa proprio vicino alla sorgente che ancora qui zampilla. Ecco che il culto della martire rinacque più vivo di prima ed è ancora oggi elemento identitario della comunità.

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