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Castello di Cellere
1) DAL PERIODO ETRUSCO X-IV°sec. a.C ALLE INVASIONI SARACENE DEL IX°sec – La prima fase vede l’utilizzo dello sprone di tufo da parte delle popolazioni etrusche per farne un deposito alimentarie e molto probabilmente fu usato come granaio dalla vicina Vulci. L’utilizzo del sito a granaio continuerà anche nel periodo romano.
2) DALLE INVASIONI SARACENE DEL IX°sec AL MEDIOEVO. Sotto le minacce saracene si costruisce una Torre di avvistamento per difendere il territorio e le popolazioni dalle violenze e dai saccheggi continui che interessarono la regione in quel periodo.
3) IL MEDIOEVO. Viene edificata una prima cerchia di mura per difendere l’acropoli fondata sull’antico granaio. L’accesso al borgo fortificato era collocato molto probabilmente in prossimità del basamento della torre e dotato di ponte per superare la depressione del terreno (in parte naturale ed in parte artificiale realizzata con il taglio della pietra tufacea).
4) DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO. Il piccolo castello inizia a popolarsi ed in prossimità della Torre si iniziano ad edificare alcuni locali usati essenzialmente per scopi militari.
Il piccolo borgo fortificato comincia ed essere insufficiente per la popolazione che continua a crescere. Si inizia a realizzare una nuova cinta muraria cominciando da quella esistente e spingendosi verso Nord fino alla nuova porta di accesso.
La nuova porta di accesso si trovava dove oggi è collocata l’attuale torre dell’orologio. Questa si raggiungeva mediante una strada che si snodava più in basso rispetto all’attuale via di Pianiano (in prossimità di San Nicola).
Nell’architettura del nuovo accesso si potevano ritrovare ripetuti molti elementi della prima porta più antica: la depressione del terreno che veniva superata anche qui con un ponte, difeso da una torre adiacente. Le torri presenti lungo il nuovo perimetro murato erano almeno quattro, venne inglobata anche la chiesa posta sull’altura prospiciente il palazzo della Rocca Farnese (oggi nella stessa posizione ma di dimensioni maggiori c’è la Chiesa Parrocchiale).
Le mura nel corso degli anni, vennero accorpate alle abitazioni che nascevano all’interno del castello. È per questo motivo che in molti tratti, oggi risulta difficile l’individuazione del perimetro.
5) DAL RINASCIMENTO al periodo BAROCCO – Durante il periodo rinascimentale nel castello di Cellere era possibile ritrovare tutti gli elementi tipici dell’urbanistica tardo medievale e rinascimentale. Lo spazio pubblico più importante era la piazza, dove ci si affacciavano i tre edifici principali: la Rocca Farnese che rappresentava il potere politico, la Chiesa con i suoi annessi per il potere religioso ed il Palazzo de’ Cotti dell’omonima famiglia appartenente alla nobiltà romana. Il Palazzo de’ Cotti oramai andato perso, occupava lo spazio che va dalla Rocca alle case poste a Nord lungo Via Cairoli. Negli ultimi anni dell’ottocento viste le precarie condizioni in cui versava, il Palazzaccio (termine con cui venne rinominato dalla popolazione) fu demolito e con una parte di blocchi di tufo ricavati venne costruito il muro che contiene il terrapieno dell’attuale Piazza Castelfidardo.
Sicuramente c’è ancora molto da scoprire del Castello di Cellere e soprattutto nel sottosuolo. Qui sono ancora conservati molti segreti e misteri che si nascondono e si snodano nei reticoli di spazi e manufatti sotterranei di varia natura: cunicoli, cantine, vasche per la raccolta dell’acqua, granai, cave, butti medievali, grotte e colombari, opere che risalgono sicuramente dal periodo etrusco fino ai giorni nostri.
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